3 dritte per Parlare in Pubblico senza essere oratori esperti
Tempo fa partecipavo a un grosso evento interno di una grandissima multinazionale.
All’apertura dell’evento si presenta sul palco un importante dirigente, col compito di dare il benvenuto alla platea di qualche centinaio di persone.
Inizia a parlare, si fa seguire abbastanza bene.
D’improvviso, dopo pochi minuti, bum!
Salta il proiettore, e con esso tutte le slide sulla schermo.Secondi di panico.
Dalla regia si sentono farfugliare smadonnamenti vari, sottovoce ma concitati.
Nulla, non riparte.
Bisogna andare avanti senza slide.
Lo speaker è disorientato.
I 20 minuti successivi saranno imbarazzanti.
Non si capisce dove vuole andare a parare, non si capisce qual è il punto focale del discorso, a volte non si capiscono nemmeno le parole.
Alla fine, applausi dovuti di deferenza.
Ora, a parte l’umana compassione per il povero malcapitato, la mia domanda è:
possibile che se ti saltano le slide non sai più come andare avanti?
Eppure era un discorso che, immagino, ti sarai anche preparato, diobbuono.
SAPER COMUNICARE DAL VIVO NON È UNA CAPACITÀ SECONDARIA.
È UNA COMPETENZA PRIMARIA.
L’importanza dell’arte oratoria è nota sin dall’antichità.
Noi oggi parliamo di Public Speaking, ma questa roba qui la insegnava Cicerone molto meglio di noi una vita fa.
Solo che ai tempi suoi, saper parlare era roba per pochi, e andava bene che fosse roba per pochi.
Oggi no.
Siamo in un’era di comunicazione ipertrofica, riceviamo input a pioggia ogni frazione di secondo.
Bombardati ogni giorno da immagini, testi e video, riuscire ad emergere e farsi ricordare è molto più difficile che in passato quando era facile spiccare nel mucchio.
Il face to face resta ancor oggi il metodo migliore per essere incisivi.
Esporsi, ”metterci la faccia”, argomentare con arguzia, offre più chance di catturare l’attenzione, stimolare l’attenzione e soprattutto farsi ricordare quando per il cliente arriverà il momento di scegliere tra noi e la concorrenza.
C’è bisogno di persone che non abbiano paura di mostrarsi in pubblico e che sappiano comunicare in modo semplice ed efficace.
DOCERE, MOVERE, DELECTARE, DICEVANOI LATINI.
OSSIA:
INFORMARE, CONVINCERE, INTRATTENERE.
I tre obiettivi che un discorso puó raggiungere, secondo Cicerone.
Non per forza tutti e tre insieme, ovviamente.
Se presentate un progetto a un cliente dovrete informare e convincere, probabilmente non intrattenere.
Se prendete parola a un matrimonio, al contrario, dovrete intrattenere e basta.
Se tenere un comizio per farvi eleggere, dovrete convincere, intrattenere, e informare al contempo.
Insomma, indipendentemente dall’obiettivo, o dal mix di obiettivi, che tu voglia raggiungere col tuo discorso, se oggi vuoi avere qualche speranza di emergere in mezzo al rumore, devi sapere come parlare di fronte alla gente.
E puoi apprendere tutte le tecniche del mondo, ma se non lo inizi a fare e rifare in tutte le situazioni possibili, non imparerai mai.
Non é più un’opzione quella di esporti al pubblico.
È una via obbligata per emergere.
Mi limito a indicare solo 3 punti chiave sui quali non deve esserci mai più alcuna esitazione o dubbio.
1)
Il discorso si prepara.
Quando vedi qualcuno che incanta i clienti con le sue presentazioni, o che esalta il pubblico con la sua arringa, per quanto possa sembrarti tutto naturale e spontaneo, beh quella roba lì è pensata e preparata.
Stop. No discussion.
È come quando vedi un grande attore e pensi
“Caspita com’è naturale, non sembra proprio che stia recitando”.
Ecco, per riuscire a far sembrare che non stia recitando, per farti pensare che stia improvvisando, ha studiato anni, e ha preparato la parte per mesi.
2)
Le slide sono sempre meno importanti di te.
Se le slide sono protagoniste dello speech, non va bene.
La prossima volta altrimenti ti verrà chiesto di inviare le slide per email, perché tu tanto non servi.
Quando lavoro nel preparare le presentazioni di un mio Cliente, le slide le curiamo certamente moltissimo, ma soltanto quando siamo convinti che tutto il resto funzioni: architettura, scheletro, wording, presenza scenica.
Le slide sono la servitù, il padrone sei tu.
3)
La gente vuole vedere e sentire una persona vera.
È molto più bello ascoltare uno speaker visibilmente emozionato, nervoso e carico d’ansia, ma che faccia emergere la passione per quello che dice, piuttosto che qualcuno calmo e rilassato, preparatissimo, ma che non trasmette nulla a livello di pancia.
Per cui non preoccupatevi se avete ansia, preoccupatevi piuttosto se quel che state dicendo sarebbe interessante per voi da ascoltare se foste dalla parte del pubblico.
Ci diciamo sempre di quanto saper ascoltare sia una dote enorme.
Ma per tutti deve arrivare anche il momento di parlare.
Non puoi stare sempre dal lato del pubblico.