Abbandonare la comfort zone - Alessandro Principali

Accelera la tua Evoluzione professionale: primi passi – Puntata 5

Prosegue con orgoglio la mini-guida che abbiamo iniziato poche settimane fa e che ti accompagnerà, passo per passo, a mettere il turbo alla tua evoluzione professionale.

ATTENZIONE: prima di proseguire la lettura, assicurati di aver letto le Puntate precedenti, altrimenti quello che stai per leggere semplicemente sarà privo di senso.

Eccome dove puoi recuperare.

Qui trovi la Puntata 1:https://alessandroprincipali.com/accelera-la-tua-evoluzione-professionale-primi-passi/

Qui la 2:https://alessandroprincipali.com/accelera-la-tua-evoluzione-professionale-primi-passi-puntata-2/

Qui la 3:https://alessandroprincipali.com/accelera-la-tua-evoluzione-professionale-primi-passi-puntata-3/

Qui la 4: https://alessandroprincipali.com/accelera-la-tua-evoluzione-professionale-primi-passi-puntata-4/

Se invece hai già letto tutto, prosegui pure leggendo di seguito.

Allaccia le cinture di sicurezza e buon viaggio.

Il percorso che stiamo disegnando insieme ha un unico scopo: darti finalmente gli strumenti per far crescere la tua condizione professionale in modo sano e mirato.

Sei un Professionista?
Questa guida è per te.

Sei un solopreneur?
Questa guida è per te.

In generale, si tratta di un sentiero tracciato per chiunque sia nella condizione di gestire la propria professione da solo o quasi.

Sei già sufficientemente occupato con l’operatività quotidiana, la burocrazia, il commercialista, la gestione dei clienti.

È già un miracolo se riesci a tenere tutti i pezzi insieme.

Se poi per caso ti viene voglia di iniziare a “giocare sul serio”, spingendo il piede sull’acceleratore, ecco che ti ritrovi impantanato in una infinità di problemi:

adottare una strategia (e da dove cominci??)
trovare chi ti supporti (e dove li trovi?)
imparare nuove competenze (e chi lo sa come si fa il marketing??)

Tutto questo, cercando di assicurarti di non fare troppe stupidaggini.

Quello che sto dicendo, my darling, è che darsi da fare per costruire la propria professionalità è un bagno di sangue.

Ma se a questo aggiungi anche la volontà (sacrosanta!) di volerti “vendere” sul mercato un po’ meglio di come tu stia facendo adesso, allora il bagno di sangue diventa un lago di raccapriccio e tragedia.

Il mio gruppo chiuso di Facebook, Officina2030 nasce proprio per aiutare i professionisti come te.

E questa guida che stiamo disegnando passo per passo ne rappresenta uno strumento ulteriore: un arnese importante per te che ti consentirà di mettere ordine nella tua strategia da ora in avanti.

Nelle Puntate precedenti ci siamo concentrati soprattutto sul tema del Posizionamento.

Che fondamentalmente significa dare un singolo motivo preciso ai tuoi clienti per scegliere te, piuttosto che altri.

Eccessivamente sintetico forse, ma dopo tutte queste puntate ormai ci capiamo (e se non ci capiamo, torna indietro e rileggiti le Puntate precedenti!).

Con lo Spiegone di oggi voglio eliminare definitivamente i dubbi sulla necessità di posizionarti.

E voglio farlo togliendo di mezzo le paure che sempre (leggi bene: sempre!) scaturiscono quando ci si trova a lavorare in questa direzione.

Paure sì.
Proprio paure.

Già perché l’operazione che ti sto chiedendo non è affatto banale.

Da un certo punto di vista, ti sto chiedendo di:

1) abbandonare le tue abitudini
2) agire in maniera completamente opposta rispetto al 99% dei professionisti che fanno il tuo stesso mestiere
3) “dimenticarti” alcune tue competenze e non menzionarle mai più
4) rinunciare a intere fette di potenziali clienti

E questo ovviamente genera paure, sarebbe strano il contrario!

Oggi voglio vedere insieme a te queste 4 paure, una per una.

Avanti.

1) 
Abbandonare le abitudini è difficile per tutti.

Immagino tu conosca già il concetto di “zona di comfort”.

Ovvero quella “condizione mentale nella quale provi un senso di familiarità, ti senti a tuo agio e nel pieno controllo della situazione, senza sperimentare alcuna forma di stress e ansia”.

Come sappiamo, decidere di uscire dalla zona di comfort è molto difficile.

Probabilmente però, quello che potresti non aver mai colto fino in fondo è che una “zona di comfort” non rappresenta necessariamente un’area in cui ti trovi a tuo agio.

Mi spiego meglio.
Molti sono istintivamente portati a parlare di zona di comfort riferendosi a quella condizione in cui ti trovi a tuo agio in una data situazione e quindi non vuoi cambiarla. 

La verità è che la zona di comfort, tecnicamente, rappresenta spesso un’area in cui non ti trovi bene affatto, anzi.

Ma pur detestando quella data condizione, ne conosci ormai tutti gli aspetti, le pieghe e le sfaccettature, ed è per questo che hai difficoltà a cambiare: perché ciò significherebbe addentrarsi in un mondo sconosciuto, con tutta la relativa fatica del doversi riadattare.

La zona di comfort, quindi, spesso è una condizione in cui stai male, ma la accetti perché perlomeno è un “male conosciuto”.
E non importa se il cambiamento potenzialmente potrebbe portarti beneficio.

Meglio un male conosciuto che un bene sconosciuto.

Quello che più “pesa” di più sulla bilancia è il dover rivedere le tue abitudini.

Perché, sai, il cervello umano tende per sua natura – dopo milioni di anni di evoluzione – a fare di tutto per salvaguardare istintivamente la tua sopravvivenza.

E qualsiasi avventura in una giungla inesplorata è ovvio che venga percepita come un rischio che potrebbe compromettere la tua incolumità.

Ergo: finchè ti fidi solo della tua razionalità, dalla zona di comfort non uscirai mai.

Devi attingere ad altre risorse, oltre alla razionalità: l’ambizione, la sete di conoscenza, la curiosità, il cuore.

2) 
Il 99% dei professionisti che operano nel tuo settore non si muovono in questo modo, ovvero non fanno nulla per posizionarsi.

E questo ovviamente ti preoccupa.

“Se tutti fanno in un certo modo, ci sarà un motivo” – penserai.

Ascolta qui.

Non so se hai mai approfondito il tema della riprova sociale.

Detto in soldoni: l’essere umano tende a fare quello che fanno gli altri.
Anche quando non ne capisce il motivo.
Anzi, anche quando ciò è potenzialmente dannoso per sé.

In rete troverai tanti esperimenti anche divertenti, te ne link qui uno fra i tanti, che trovo particolarmente gustoso:
https://www.youtube.com/watch?v=MEhSk71gUCQ

Vedi, non c’è nulla di male nell’osservare quello che fanno gli altri.
E ti dirò di più: a volte non c’è nulla di male nemmeno nell’uniformarsi a quello che fanno gli altri.

Ma solo ed esclusivamente se questo ha senso per te.

Se invece, uniformandoti a quello che fanno gli altri, il risultato che hai ottenuto finora si riduce a magre soddisfazioni, beh allora forse non è la strada giusta, non credi?

Se gli altri professionisti lì fuori non stanno lavorando sul proprio posizionamento, questo può essere spiegato da sole quattro possibili ragioni:

– non sanno cosa sia
– ne hanno sentito parlare ma non l’hanno capito
– vorrebbero, ma sono bloccati dalle stesse tue paure
– ci stanno già provando ma non gli riesce

Fine.
Altre motivazioni non ce ne sono.
Capisci che non ha senso imitarli allora?

Voglio dire…

Se non sanno cosa sia, non si capisce perché tu che lo sai dovresti imitare chi sa meno di te.
Se ne hanno sentito parlare ma non ci hanno capito molto, beh tu sei un pezzo avanti perché hai un luogo – Officina2030 – in cui apprendere sempre di più.
Se non lo applicano perché bloccati dalle tue stesse paure, va da sé che accodarsi a chi ha paura non ti possa portare lontano.
Se ci stanno provando ma non sono ancora riusciti, beh…allora sbrigati e cerca di essere più veloce di loro!

Vedi, il punto è che la maggior parte dei professionisti pensa:

“Se nessuno lo fa, allora non devo farlo nemmeno io”.

E invece la mentalità corretta è l’opposta:

PROPRIO perché nessuno lo fa, allora DEVO farlo IO!

3) Ti scoccia rinunciare alle tue competenze.

Lo capisco.

Hai studiato, hai imparato, hai faticato tanto per acquisirle.
E adesso solo perché te lo dico io, dovresti far finta di nulla, e dimenticarti di possederle.

Già perché, se segui quel che ti dico io, dovresti comunicare all’esterno UNA tua caratteristica DIFFERENZIANTE.
E questo implica, giocoforza, che le altre tue competenze finiranno in secondo piano.

Comprendo che questo ti scocci.

Ma voglio farti un esempio personale.

Vedi, io sono un esperto di diverse materie.

(così come ce ne sono molte di più sulle quali sono ignorante come una capra, ovviamente)

Ad esempio, sono esperto di public speaking.
Altro esempio? 
Di pitching (ovvero discorsi breve orientati alla “vendita” di un progetto, o di un’idea).

È talmente vero questo che ti sto dicendo, che nel gruppo OFFICINA2030 ci sono alcune persone che mi hanno conosciuto proprio perché hanno comprato da me dei servizi di formazione o di consulenza su questi temi.

Ci sono diverse competenze sulle quali sono piuttosto ferrato e che potrei sbandierare ai quattro venti, se lo volessi.
(Non starò qui ad elencartele perché so che non te ne frega niente)

La mia domanda invece è: quante volte mi hai sentito parlare di queste competenze?
Risposta: pochissime.

Perché?
Forse perché non si sono affezionato?
Forse credi che il public speaking, o il pitching, o molto altro, non mi appassionino più di tanto?
Ti sbagli di grosso.

Ho investito tantissimo per affinare queste competenze.
Anni per studiarle, fatica per rifinirle, soldi per formarmi, energie per sperimentarmi e mettermi alla prova.

Però ne parlo pochissimo.

Per un motivo molto semplice: perché se ogni giorno ti parlassi di una cosa diversa che so fare, tu dopo poco non sapresti più per cosa puoi considerarmi veramente il numero uno, e per cosa invece soltanto il numero due, tre, quattro.

E finiresti così per non considerarmi esperto di nulla.

C’è una cosa che devi capire però.

Mettere delle competenze in secondo piano non significa sbarazzartene.
Significa solo non usarle per entrare nella mente dei potenziali clienti.
Una volta dentro, inizia pure a scoprire tutte le carte.

4) 
Chi è il pazzo che vorrebbe rinunciare a intere fette di potenziali clienti?
Nessuno ovviamente.

Ma se ti posizioni in modo corretto, il rischio che corri è esattamente quello di rinunciare a fette di clienti.
Ovvio no?

Esempio: se ti posizioni nella mente delle persone come “colui che fa la pizza con le acciughe migliore del mondo”, va da sé che chi vuole la pizza con le patate non si rivolgerà a te.

E in questo modo tu perderai la possibilità di vendere la pizza con le patate, perché chi vuole la pizza con le patate andrà a cercarsela da chi fa “la pizza con le patate migliore del mondo”.

E invece…

E invece, vedi, non è detto che debba andare così.

Come detto al punto precedente, il posizionamento ti serve solo per entrare nella porta della testolina dei tuoi clienti.
Una volta acquisito il cliente, nessuno ti vieta di offrire anche servizi diversi dal tuo posizionamento.

Se io vengo a mangiare da te perché so che fai la migliore pizza alle acciughe del mondo, nessuno ti vieta, una volta seduto a tavola, di farmi assaggiare anche un pezzetto della tua buonissima pizza con le patate.

Se mi piacerà, la prossima volta potrei decidere di venire a mangiare solo la pizza con le patate e, per una volta, lasciar perdere addirittura quella con le acciughe.

E potrei raccontare ai miei amici di aver assaggiato un’ottima pizza con le patate, tanto che qualcuno di loro potrebbe addirittura decidere di venire a provarla senza nemmeno sapere che tu in realtà sei famoso per la pizza con le acciughe.

Capisci il punto?

E aggiungo un altro tassello.
Facciamo anche finta che sì, rinunci effettivamente a fette di clientela.

Facciamo finta che da te i clienti vengano solo ed esclusivamente per la pizza con le acciughe.

In questo modo è vero, avrai perso tutti gli amanti della pizza con le patate.
Ma allo stesso modo, rifletti: avrai guadagnato tutti gli amanti della pizza con le acciughe.
E aggiungo: se è vero che gli amanti della pizza con le acciughe vogliono mangiarla solo da te…non saranno forse anche disposti a pagarla un po’ più della media?

Come vedi, ci sono molte buone ragioni per avere paura di posizionarsi.
Ma nessuna di queste merita di essere assecondata.

Entra nel mio gruppo chiuso di Facebook #Officina2030, dove ci confrontiamo per costruire insieme i professionisti di domani:

https://alessandroprincipali.com/accedialgruppo

E per avere strategie concrete da applicare subito su te stesso, inizia leggendo il mio libro “Rubare 7 segreti di Personal Marketing a 7 politici di successo” : 

http://bit.ly/7segretidipersonalmarketing

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