Accelera la tua Evoluzione Professionale: primi passi
Inauguriamo una breve guida che serva a muovere i primissimi passi per dare una accelerata alla tua Evoluzione Professionale.
Posto che costruire le competenze specifiche del tuo settore è compito tuo, e io non posso entrarci, la seconda metà del lavoro consiste nell’edificare una strategia di marketing che ti consenta di “vendere” queste competenze sul mercato.
E allora iniziamo con i primi step del lavoro.
Pronti?
Via.
Step numero 1.
La prima cosa da fare è trovare il tuo posizionamento.
Oh, ragazzi, io ve la butto già facile, ma la verità è che trovare un posizionamento è un bagno di sangue.
E prima di riuscirci devi prendere tante di quelle legnate che metà bastano.
Parti da un presupposto: se, mentre stai leggendo queste righe, la tua testa ti dice “Io il mio posizionamento l’ho già trovato”
…beh sappi che al 99% non è così.
E credimi, non lo dico perché ho la sfera di cristallo.
Lo dico perché lo so.
E lo so perché vi studio.
Trovare il tuo posizionamento è estremamente complesso, ma comincia rispondendo a queste domande.
Ti daranno una prima indicazione per capire se il tuo posizionamento è perlomeno sulla buona via.
1) Cosa fai, per chi lo fai, come lo fai: esiste una risposta univoca a questi tre quesiti?
2) Sei in grado di descrivere il tuo mestiere in meno di 140 caratteri (l’equivalente di un tweet)?
3) Se i tuoi clienti descrivessero il tuo mestiere in meno di 140 caratteri, darebbero la stessa definizione che dai tu?
4) Esiste qualche competitor per il quale si potrebbe dare la stessa definizione? Oppure questa definizione vale solamente per te?
Ricerca.
È un lavoro non semplice, soprattutto perché prevede un duro lavoro di ricerca.
Bisogna conoscere il proprio mercato, conoscere i potenziali clienti target, conoscere i competitor.
Diceva Sun Tzu, generale cinese:
“Se in battaglia non conoscerai né te stesso né il tuo nemico, la tua sconfitta sarà certa.
Se conoscerai soltanto te stesso, ma non il tuo nemico, le possibilità di vincere saranno pari alle possibilità di perire.
Ma se conoscerai sia te stesso che il tuo nemico, la tua vittoria sarà certa.”
Cosa intendo dire?
Intendo dire che devi conoscere il più possibile tutti gli elementi nel TUO campo da gioco: ovvero chi sei tu e chi sono i tuoi competitor reali.
Ma devi conoscere anche tutti gli elementi nel campo da gioco del TUO cliente: chi è e chi percepisce, a torto o ragione, come valide alternative al tuo prodotto o servizio, e quindi come tuoi competitor.
Già perché chi siano i tuoi concorrenti non lo stabilisci tu.
Lo stabilisce il potenziale cliente.
Ad esempio, un personal trainer non compete solamente con altri personal trainer, ma compete anche con le diete, con le app, con la chirurgia.
Una compagnia aerea non compete solamente con altre compagnie aeree, ma anche con tutti i mezzi di trasporto che coprono la stessa tratta, dai treni ai pullman, dalle automobili agli autostop, dal car sharing a BlaBlaCar.
E non solo, compete anche con le piattaforme di videochiamata.
Pensaci bene, fino a ieri un businessman di Roma che avesse voluto incontrarne uno di Milano, poteva solo scegliere con quale mezzo spostare fisicamente il suo corpo da una città all’altra.
Oggi può sostituire il suo meeting di persona con uno virtuale.
Ed ecco che, sulla tratta Roma-Milano, Alitalia si trova a competere con Zoom.
Quindi ricorda: i competitor non li decidi tu, li decide il cliente, sulla base delle soluzioni che considera valide alternative a quella che proponi tu.
Focus.
Bisogna avere il coraggio di tagliare, non di aggiungere.
Più il mirino è centrato su un target ristretto e focalizzato, meglio è.
Ovviamente a patto che per quella categoria esista un numero sufficiente di personeche vivano un problema per il quale tu proponi una soluzione.
O che provino un desiderio che tu sei capaci di soddisfare.
Un numero sufficiente.
Certo, in linea puramente teorica basterebbe trovare una sola persona al mondo a cui rivolgersi.
Perché se per risolvere uno specifico problema, quella persona potesse davvero contare esclusivamente su di te, beh allora sarebbe costretta a spendere tutti i suoi soldi con te.
E sì, sempre in linea teorica, se quell’unica persona al mondo fosse il sultano del Brunei, e costui potesse realmente rivolgersi soltanto a te, beh allora tu vivresti davvero nella prosperità e nel benessere.
Ma nella realtà è evidente che non funziona così.
Nella realtà devi trovare una nicchia che coinvolga un numero sufficiente di persone, tale da permetterti di stare in piedi.
E non basta ancora.
Oltre ad essere un numero sufficiente, questa gente deve essere ben disposta a spendere dei soldi con te.
E come fai a sapere se esiste della gente disposta a spendere dei soldi?
Beh, c’è un modo quasi infallibile.
Pensa un momento: queste persone a cui intendi rivolgerti, oggi, stanno già spendendo dei soldi per risolvere lo stesso problema che risolvi tu? Oppure no?
Perché vedi, è qui che si annida il problema che vivono tutti quelli che ritengono di avere idee geniali.
“Ho avuto un’idea!
Perché non produciamo un bel gommino para-mignolo, che protegga il ditino del piede dagli spigoli dei mobili?! EH?? Non è un’idea geniale?”
“Ehm. No, amico mio, è un’idea del cazzo. Sai perché? Perché oggi nessuno spende dei soldi appositamente per proteggere il mignolo del piede dagli urti. Nessuno.
Tutti noi ci prendiamo serenamente il rischio di sbattere il piede nudo contro uno spigolo, sapendo che la cosa peggiore che potrà accadere sarà tirare giù qualche imprecazione. Quindi questa idea non ha futuro di business e non si posizionerà mai da nessuna parte”.
E bada bene, questo non significa che per posizionarti tu non possa innovare.
Nossignore.
Anzi, l’innovazione è benvenuta.
Ma innovare non vuol dire partorire idee ad cazzum.
Innovare vuol dire individuare un modo diverso, e nuovo – di risolvere un problema, o di esaudire un desiderio, per cui un determinato target di persone sta già oggi spendendo i propri soldi.
Così facendo, quello che accadrà – o che proverai a far accadere – è che queste persone inizieranno a dirottare i propri soldi sulla tua soluzione.
Nei prossimi articoli settimanali continueremo fornendo via via un percorso mirato di lavoro per accelerare la tua Evoluzione Professionale.
Ci sono due modi per guadagnarsi una meritata scalata verso la cima della piramide evolutiva come Professionisti:
- accrescere le tue competenze
- accrescere i modo in cui vendi te stesso/a
Queste due strade non sono esclusive l’una dell’altra, ma necessarie entrambe.
Non posso aiutarti sul primo punto, quello è affare tuo.
Ma sul secondo punto giuro che ti fracasserò le palle così tanto che alla fine mi odierai.
Ma non potrai più fare a meno di vedere le cose come cerco di mostrartele.