Buoni propositi ne abbiamo?
Allora.
Fare più palestra.
Vai, palestra.
Poi, imparare l’inglese.
No, l’inglese lo so.
Allora diciamo: migliorare l’inglese.
Uhm.
No.
Tenere allenato, meglio.
Tenere allenato l’inglese.
Ok. Keep it warm, babe.
Poi.
Vediamo.
Che altro?
E voi?
Avete fatto i buoni propositi per l’anno nuovo?
Li state facendo?
Con l’avvicinarsi dell’anno nuovo, non sentite questa energia, questa carica nuova, improvvisa?
Di speranza, di voglia di iniziare un capitolo nuovo.
Allora ho una grande notizia: i buoni propositi non funzionano mai.
Yeah.
Secondo molte statistiche, il 75 per cento dei buoni propositi di inizio anno falliscono addirittura entro marzo. Molti già entro gennaio.
Anno nuovo, anno vecchio: spesso gli obiettivi che ci poniamo cadono in un burrone di vuoto spinto e non ne sentiamo più parlare, come non fossero mai esistiti.
E allora, vi dico tre cose al volo che con me, con i miei obiettivi, hanno funzionato.
Sono tre cose semplici.
Voi dite le vostre.
Uno.
Fare in modo che la ricompensa sia vicina nel tempo, quasi immediata.
Conoscete l’esperimento dei MarshMalllows?
È un esperimento curioso: hanno preso 600 bambini e hanno piazzato davanti a ciascuno di loro un MarshMallows, dicendo: “se riesci a guardarlo senza mangiarlo, alla fine potrai averne ben due”.
Risultato?
Quasi tutti i bambini si gettavano sulle caramelle per mangiarle avidamente.
Subito, le volevano subito.
Ma quelli sono bambini, dirai.
Beh, noi adulti non siamo tanto diversi.
Pensaci: fra la soddisfazione di sfoggiare un fisico atletico l’estate prossima, e la soddisfazione di sfondarti una pizza super farcita adesso, è facile e probabile che tu scelga la pizza adesso.
Perché la soddisfazione immediata è molto più forte della soddisfazione lontana nel tempo.
Ecco perché trovare una ricompensa immediata al “sacrificio” che si fa, funziona.
Esempio.
10 anni fa ho smesso di fumare.
Avevo provato a smettere un milione di volte, ero uno “smettitore” seriale, e non funzionava mai.
Non funzionava perché la ricompensa (la salute, ad esempio) era troppo lontana.
A un certo punto ho iniziato a non pensare più alla salute (di cui avrei goduto a sessant’anni).
Ho iniziato a concentrarmi invece su quanto fosse bello sentire i profumi sui vestiti, invece che la solita puzza di posacenere di cui normalmente erano intrisi i miei abiti.
Ricompense anche piccole, dunque, ma immediate.
Due.
Seconda cosa che con me funziona: dividere l’obiettivo in pezzettini sempre più piccoli.
Esempio: voglio cambiare lavoro.
OK.
Dividiamolo in pezzi più piccoli.
Diciamo allora che per cambiare lavoro devo fare almeno un colloquio al mese.
Bene.
Ora dividiamo anche questo in pezzetti più piccoli.
E allora, per strappare un colloquio al mese vuol dire che devo contattare almeno 20 aziende al mese.
Bene.
Ora dividiamo anche questo in pezzetti più piccoli.
Contattare 20 aziende al mese vuol dire contattare un’azienda al giorno, weekend esclusi.
Capito il gioco?
Già così, l’obiettivo su cui fare un piano non è più quello di cambiare lavoro, ma è diventato: “ogni giorno non vado a dormire se non ho contattato un’azienda”.
Messo giù così suona decisamente più raggiungibile.
E lo è, in effetti.
Tre.
Terza cosa che con me ha funzionato.
Iniziare subito, senza badare alla perfezione.
Non “dopo le feste”, “lunedì”, “a settembre”, “con l’anno nuovo”, “appena diminuisce il lavoro”, “appena sto un po’ meglio”, …
Se cominci subito, anche se le cose all’inizio non sono perfetto, succede intanto una cosa fichissima: succede che ci prendi gusto.
Anche se all’inizio le cose non vanno esattamente come avevi previsto, la cosa che conta è che intanto hai smosso la terra sotto i piedi.
Esempio: vuoi correre tre volte a settimana?
Benissimo, inizia ora.
E se all’inizio ci riesci solo una o due volte a settimana, bene lo stesso.
La ricerca della perfezione uccide il raggiungimento degli obiettivi.
Per meglio dire: se aspetti di avere tutte le carte in tavola al posto giusto per cominciare, non inizierai mai.
È tutto molto più efficace se vai così e così, ma intanto hai cominciato.
Tanto se eri un pippa prima, non è che puoi diventare Mandrake tutto insieme no?