Come creare un personal brand da zero
Iniziamo da un presupposto: siamo nella società della dis-attenzione.
Pensa che, secondo molte ricerche, oggi ciascuno di noi ha una soglia media di attenzione di appena una manciata di secondi.
Vuol dire che siamo in grado di prestare attenzione a uno stimolo qualsiasi per qualche secondo al massimo, dopodiché la nostra attenzione si rivolge altrove.
E il dato scende sempre di più.
Chissà, forse un giorno arriveremo al punto di non riuscire più a seguire attentamente un bel nulla.
Chi può dirlo.
Questo avviene perché siamo sottoposti a sollecitazioni sempre più frequenti, e da fonti sempre più diversificate.
Tu stesso, mentre leggi queste righe, sarai distratto chissà quante volte dalle notifiche del tuo smartphone.
Ora il punto è che in una società iper-comunicativa farsi notare è impresa difficilissima.
Facciamo tanta pubblicità e si accorgeranno di noi! – è il primo pensiero istintivo di chi lancia un nuovo prodotto o brand.
Ma non è così che funziona.
Oggi, per farsi conoscere, non è necessaria la pubblicità.
Devi sapere che ormai qualsiasi forma di pubblicità non è più in grado di emergere nel frastuono generale, e anche ci riuscisse sarebbe poi difficilissimo superare l’ostacolo della diffidenza che le persone hanno sviluppato verso la pubblicità in sé.
Per molte aziende le pubblicità non sono in grado di spostare i fatturati di un millimetro, a meno che non muovano investimenti di parecchi milioni.
Questo non vuol dire ovviamente che la pubblicità, all’interno di una strategia di marketing, sia inutile.
Al contrario, la pubblicità è utilissima.
Ma è utilissima NON per costruire un brand da zero, bensì per mantenerlo e preservarlo.
Chiaro? Bene.
Ma se la pubblicità serve a mantenere un brand e non a crearlo, allora con che cosa si costruisce un brand da zero?
Che il brand rappresenti una merce fisica, o che rappresenti una persona in carne e ossa, la risposta è sempre la medesima.
Per costruire un brand da zero la via più rapida e più efficace si chiama P.R.
Ovvero, Pubbliche relazioni.
Cosa sono le pubbliche relazioni?
È un’espressione che nel tempo è andata abbracciando significati ampi.
In questo contesto di marketing per PR intendiamo tutte quelle attività di comunicazione che abbiano per obiettivo:
• ottenere una copertura positiva da parte dei media
• educare il pubblico rispetto a un’offerta nuova e originale.
I destinatari della comunicazione sono i clienti potenziali, che devono essere ovviamente in target con il posizionamento che il brand desidera.
Ora la questione è la seguente.
In passato, quando un’azienda desiderava ottenere visibilità sui media, al fine di diffondere uno o più messaggi chiave, si trovava di fronte barriere d’accesso praticamente insormontabili.
Innanzitutto, i costi.
Avere spazio su un giornale o su una tv era roba veramente per pochissimi brand, con capacità di investimento importanti.
E non solo: oltre ai costi c’era il problema delle intermediazioni.
Per accedere ai media, infatti, era indispensabile passare per agenzie di pubbliche relazioni o consulenti che facessero da intermediari.
E infine le tempistiche: ricevere l’attenzione dei media non era affatto un passaggio immediato.
Comportava anzi spesso una serie di passaggi e micro-passaggi che rendevano tutto il processo un’insopportabile processione.
Insomma, non era per nulla facile riuscire a ottenere la pubblicazione di qualcosa di proprio.
Ma oggi.
Oggi no.
Oggi lo scenario è in grandissima parte mutato.
Grazie a Internet e ai social, i media non sono più nelle mani di pochi, ma al contrario nelle mani di molti.
Non solo perché qualsiasi individuo o azienda può diventare esso stesso un vero e proprio media (un blog, una pagina Facebook, un account Twitter, non sono forse media?), e far sentire così la propria voce al mondo.
Già questo basterebbe.
Ma non è finita.
La vera gallina dalle uova d’oro consiste nel fatto che esiste un numero sterminato di testate web di vario tipo, letteralmente fameliche di contenuti sempre freschi che possano attrarre e coinvolgere i propri lettori.
Riviste e giornali online, blog, siti, agenzie spendono tutto il loro tempo alla ricerca di news in grado di generare forti livelli di engagement.
A loro volta, poi, le testate offline (riviste, giornali, tv, radio, …) affondano le mani a palmo aperto nel web per rintracciare materiale sempre nuovo da poter inserire in un titolo di quotidiano cartaceo, in un articolo di rivista patinata, o nella scaletta di un talk in tv.
Grazie a Internet, ai social media, ai blog per chiunque è potenzialmente possibile aggirare l’intermediazione di agenzie e consulenti cavalcando in autonomia l’onda mediatica.
Tutte le testate online e offline non vedono l’ora di poter raccontare una storia nuova su qualcosa di interessante.
E quando quel qualcosa rappresenta anche una possibile risoluzione di un problema, o la rappresentazione di un diverso approccio a un bisogno molto sentito da un certo numero di persone, voilà, ecco che il gioco è fatto. Niente spinge più velocemente un brand di una buona storia riportata dai media.
Utilizzando sapientemente gli ingredienti giusti, si può riuscire a far veicolare i propri messaggi dai media a costo zero!
Ecco la potenza delle PR!
Questo tipo di PR sono nei fatti un materiale di marketing esplosivo, capace di educare i consumatori (o gli elettori!) attraverso storie e mini-storie, in modo coinvolgente e avvincente.
Immagina che bellezza: invece che pagare la pubblicità, fai lavorare giornali, blog e programmi tv per te.
Questa è la direzione nella quale le PR stanno andando oggi.
Sempre di più le PR rappresentano lo strumento più congeniale per esprimere l’essenza di un brand (non importa se aziendale o personale) e per invogliare i media a diffondere storie che diano credibilità al messaggio che si vuole diffondere.
E – ahimè! -non importa nemmeno quanto le storie siano veritiere.
Per decenni abbiamo dato per scontato che una notizia fosse vera solo perché l’aveva detto la TV, oppure perché era scritto sul giornale.
Nonostante oggi sappiamo bene quanto sia facile mistificare la realtà e diffondere bufale e fake news, istintivamente tendiamo ancora a credere a quel che ci viene propinato dai media.
Chiaro adesso cosa vuol dire far leva sulle PR?
Bene.
La domanda successiva è: ma qual è una storia così interessante che i media dovrebbero voler raccontare?
Ne parlo nel mio libro “Rubare 7 segreti di Personal Marketing a 7 politici di successo“, a proposito di Donald Trump. Clicca qui per leggere le recensioni e accaparrarti il libro!
Entra nel mio gruppo chiuso di Facebook #Officina2030, dove ci confrontiamo per costruire insieme i professionisti di domani:
https://alessandroprincipali. com/accedialgruppo