Elezioni europee 26 maggio 2019.

Anche in questo caso, le regole del marketing spiegano facilmente le dinamiche della politica, perchè come sapete – io sostengo – le regole di funzionamento sono le stesse.

Oggi vediamo il successo e il tonfo dei 5 stelle.

⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
I 5 Stelle hanno trovato l’Eldorado grazie a un principio di marketing, e perdono tutto a causa dello stesso.

Sentite qua: paragoniamo il mercato della politica a quello dei beni di consumo.

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Dovete sapere che esistono dei mercati talmente battuti che è praticamente impossibile trovare una nicchia lasciata inoccupata dalla concorrenza.

È la situazione in cui si trovava il mercato dei partiti qualche anno fa, quando i 5 Stelle si presentarono la prima volta alle elezioni.

Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Popolo delle Libertà, Fratelli
d’Italia, La Destra, Lega Nord, Scelta Civica, Unione di Centro, Futuro e
Libertà, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi,
Fare per Fermare il Declino.
Senza contare i partiti minori: Centro Democratico, Partito Socialista Italiano,
Südtiroler Volkspartei, Partito Pensionati, Grande Sud, e mi fermo qui per
pietà.
Immagino ne converrai: la concentrazione di partiti, più o meno significativi, era impressionante.

È importante che tu capisca questo punto:

👉🏼quando nasce il Movimento, tutte le posizioni ideologiche sono già coperte.
Tutte.
A sinistra come a destra, qualsiasi categoria e sottocategoria ideologica, qualsiasi interesse, qualsiasi bisogno, è già ampiamente rappresentato.
Non ci sarebbe tecnicamente posto per altri partiti.
Manca assolutamente lo spazio per andare a rappresentare qualcosa che non sia già abbondantemente rappresentato.
Insomma, come a dire: vuoi fondare un partito?
Bene, fai pure, ma sappi che sarà il doppione del doppione del doppione, e
che potrà racimolare a dir tanto le briciole delle preferenze.

👉🏼Il mercato dei partiti era completamente saturo.
E allora come fare?
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In un mercato di beni di consumo, una strategia efficace in casi come questo è quella di riposizionare la concorrenza.

👉🏼Laddove manchino le nicchie da riempire
la cosa migliore è crearne una nuova, che faccia vedere d’improvviso sotto una luce diversa tutti i concorrenti.

👉🏼In altre parole, la nuova categoria creata deve modificare il posizionamento degli altri brand nella mente dei clienti.
👉🏼E questo cambia completamente le regole del gioco.

Il punto chiave, in una strategia di riposizionamento della concorrenza, è andare a colpire una categoria mentale già esistente e mostrarla sotto una
prospettiva differente e negativa.

Ovviamente questo provocherà necessariamente un conflitto.
E va bene così.
Il conflitto in questo caso è necessario: vuol dire che il riposizionamento sta sortendo l’effetto desiderato.

Ecco quindi la strategia.
Che se funziona è molto ma molto efficace e redditizia.
Si tratta di cambiare le regole del gioco e costringere tutti a giocare uno sport diverso.
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Il Movimento 5 Stelle è il primo partito italiano della storia ad aver applicato la tecnica
del radicale riposizionamento della concorrenza.
Non solo lo ha applicato: lo ha reso sport estremo.

La comunicazione dei 5 Stelle ha insistito per anni sul riposizionamento della concorrenza, fino a far percepire tutti i partiti come qualcosa di diverso: sono diventati La Casta.

È così che sono riusciti a divorarsi il mercato un anno fa (32% dei voti, primo partito in Italia).
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In un solo anno hanno dilapidato il patrimonio.
Perchè

Semplice, perchè in un anno il Movimento, attraverso le scelte di governo, ha posizionato se stesso laddove aveva piazzato tutti i suoi concorrenti: nella categoria mentale del “partito vecchia maniera”.
Non importa che le scelte operate siano giuste o sbagliate.
Ai fini del marketing importa solo che siano scelte percepite come degne di un “partito vecchia maniera”, ossia la categoria mentale che avevano riposizionato nella testa della gente.

Praticamente il Movimento si è autoeliminato.
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Se vi state chiedendo se a questo errore si possa rimediare la risposta è no.
Nel marketing a questo non si rimedia.

E poichè, come sapete che io sostengo, la politica si regge sulle stesse logiche del marketing, il M5S non sarà mai più il primo partito d’Italia.

Gioiscano gli avversari, piangano i sostenitori.

Ma sia gli uni che gli altri sappiano che devono anche loro fare i conti con le stesse logiche, quelle del marketing e della comunicazione.
Che se non le conosci, un giorno ti premiano, un giorno ti affossano.

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