Da ragazzo ho speso tantissimo tempo camminando in montagna.

Ancora oggi faccio il possibile per ritagliarmi del tempo ad hoc.
Proprio pochi giorni fa ho sgambettato con la mia gnoma di 5 mesi infilata nel marsupio, ero così felice di farlo insieme per la prima volta!

(Anche lei era felice, talmente felice che ha dormito dall’inizio alla fine 😅)

Non sono più granchè allenato, non riesco più con facilitá a divorare le salite, le ginocchia a volte gridano.

Ma ogni volta che lo faccio mi ricordo perchè lo amavo e lo amo.

————————————————————

Negli anni, guardandomi intorno, ho scoperto che esistono due categorie di persone.

Quelle che cercano la soluzione più facile e più rapida.

E quelle che cercano la soluzione per cui vale la pena sbattersi.

Non ho nulla in contrario rispetto alle prime, anzi ammetto che in molte occasioni chi trova una soluzione facile e rapida raggiunge un successo maggiore, perlomeno nell’immediato.

Ma a me piace appartenere – o tentare di appartenere – alla seconda categoria.

Qual è la soluzione per cui vale la pena sbattersi?
È la domanda che mi pongo di fronte alle sfide più importanti.

Intendiamoci, nell’operativitá giornaliera è spesso consigliabile trovare soluzioni di facile realizzazione, nonchè veloci da applicare.

Ma se ci distacchiamo un poco dal muro, e osserviamo il quadro nel suo complesso, ecco, allora il senso di quel che dico appare più chiaro.

Velocità e facilità vanno benissimo come criteri di scelta nelle azioni quotidiane.

Ma quando si tratta di concepire progetti, partorire strategie, fissare obiettivi, allora tengo a mente le parole del rapper Lil Wayne:

“Non voglio che sia facile, voglio che ne valga la pena”.

————————————————————

Fra l’inizio del sentiero e la vetta della montagna passano chilometri di cammino, centinaia di metri di dislivello, e decine di ore di sudore copioso.

Demotivarsi nel mentre è frequentissimo.
Fermarsi a pensare che “forse è troppo per me” succede di continuo.
Togliersi lo zaino di dosso e sdraiarcisi sopra esausti è quasi la norma.

Ma quando sei in cima a quella cazzo di vetta e domini il panorama dall’alto, pensi che ogni goccia di sudore gettata a terra è valsa la fatica.

La mente di chi cammina in montagna deve essere predisposta alla pazienza, alla perseveranza e alla visione a lungo termine.

Al contrario, mettere un passo avanti all’altro, la scelta degli oggetti da mettere nello zaino, i movimenti del corpo, devono essere improntati alla facilitá e alla velocità.

————————————————————

È cominciato settembre, e come ai tempi della scuola questo è il vero inizio dell’anno.

Molti fra noi si stanno rimboccando le maniche per ricominciare, per progettare, per ripartire.

Nel tracciare il futuro del nostro essere professionisti, “facile e veloce” equivalgono a dire “progettare male”.

Allo stesso tempo, nella quotidianità, “lento e difficile” equivalgono a dire “essere inconcludenti”.

E allora, come in montagna, la sintesi perfetta per me è questa:

Visione ➡️ lenta e difficile.
Azioni ➡️ veloci e facili.

Buon anno nuovo.

X