La concorrenza non fa prigionieri
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Te lo ricordi quando hai iniziato a lavorare?
Era il tuo momento di entrare in campo.
E proprio in quell’istante accade qualcosa di grosso.
✅ Volevi fare il libero professionista.
Avevi studiato anni per diventare avvocato, psicologo, commercialista, web master, architetto, fotografo, formatore.
Ma come te ci sono milioni di giovani, capaci quanto te.
E mica solo nel tuo paese.
Anche in paesi remoti, perché la tecnologia permette a chiunque di lavorare dal salotto di casa dall’altra parte del mondo.
Vuoi fare il grafico freelance?
Benissimo, peccato che dall’altra parte del mondo ci sia un vietnamita bravo quanto te che costa la metà.
E ti frega il cliente in Italia.
Parlano fra loro su Skype, condividono i file con Google Drive, e quando il cliente è soddisfatto lo paga.
E non finisce qui.
Già, perché non devi vedertela solo con milioni di competitor in carne e ossa, professionali come te, competenti come te, bravi come te, affamati quanto te.
Devi scontrarti anche con i robot, le macchine, i software, gli algoritmi, le intelligenze artificiali.
Che fanno il lavoro al posto tuo e, per alcuni aspetti – perdonami se lo dico con brutalità – lo fanno molto meglio di te.
Vuoi fare il consulente finanziario?
Accomodati, ma spiegami perché dovrei servirmi di te quando ho un software a portata di mano che conosce a memoria il mio profilo finanziario, le spese che ho affrontato negli ultimi 15 anni e l’andamento azionario presente e passato.
Sa prevedere il mercato combinando miliardi di dati e sa propormi le migliori combinazioni fra migliaia di possibili alternative.
Senza contare che risponde alle mie domande giorno e notte, non sbaglia un colpo, è infaticabile, è preciso come la morte.
✅ Volevi far carriera in azienda.
E sì che oltre alla laurea avevi sul CV anche un master pagato caro e un bel corso di Time management all’attivo.
Ma le aziende chiudono.
O delocalizzano e spostano la produzione in India.
E così i posti di lavoro per te scarseggiano.
”Non mi scoraggio”, avrai pensato.
Sono disposto a viaggiare, a fare straordinari, a guadagnare poco.
Ma non basta.
Non basta perché c’è sempre qualcuno che è disposto a viaggiare di più, a lavorare più ore, a guadagnare di meno.
E diventa una guerra fra poveri che non può condurre ad altro che al massacro.
E non finisce qui.
Anche tu da qualche anno devi confrontarti con dei concorrenti inediti.
Vuoi fare il cuoco in un ristorante?
Perfetto, ma spiegami perché mai dovrei assumerti, se al tuo posto posso avere un’intelligenza artificiale che carpisce i gusti individuali dei clienti solo registrandone le conversazioni?
Poi li memorizza e li archivia per sempre, così ogni volta che quelli si sederanno a tavola sarà in grado di proporre loro una prelibatezza diversa, attingendo fra milioni di ricette possibili provenienti da tutto il pianeta, con tutte le gradazioni di gusto immaginabili.
Dimmi, come pensi di reggere il confronto tu che lasci anche i capelli nei piatti per ricordo?
✅ Volevi fare l’imprenditore e aprire il tuo negozio, salone, ristorante, bottega.
Ma un bel giorno ti piomba sulla testa un colosso di nome Amazon, e ti stritola come un pitone affamato.
E tu ti ritrovi a bofonchiare al bar che “laggente non vuole più spendere, laggente è troppo comoda”, o peggio ancora bestialità tipo “laggente dovrebbe aiutare i piccoli negozianti locali invece delle grandi multinazionali”.
E poi, quando hai finito con Amazon, ordini un altro prosecco e riattacchi coi cinesi, che “ora ci si mettono pure loro, e vendono alla metà del prezzo, e chissà che tasse pagano, e stanno aperti fino a tardi perché vivono solo per lavorare”.
Così un giorno vai all’Agenzia delle Entrate e chiudi per sempre la partita IVA.
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Cosa ne dici, ti ritrovi in questi scenari?
Se ti ci ritrovi, sappi che sei in ottima compagnia.
Infatti, a partire dalla prima decade degli anni Duemila il numero dei giovani che ogni anno lasciano lo stivale per cercare fortuna all’estero è sempre più alto.
Secondo le recenti statistiche tocchiamo ormai livelli simili al secondo Dopoguerra, con un’altissima percentuale di laureati.
Ma la situazione è simile anche oltralpe.
Non è che superati i confini ci sia poi l’Eldorado.
Certo, in Italia abbiamo una situazione ancor più grave a causa di una tangibile arretratezza culturale, ma il problema è diffuso ovunque.
Così un giorno ti sei accorto di essere in una giungla dove, per non soccombere, hai solo due possibilità:
👉🏼 farti raccomandare da un parente
👉🏼 sperare nella gran botta di culo che ti fa trovare al posto giusto nel momento giusto a chiacchierare con la persona giusta.
Fine.
Se si verifica una di queste due condizioni, ottimo per te, accendi un cero a San Gennaro e vedi di non sprecare la manna dal cielo che ti è piovuta addosso.
Altrimenti dovresti rapidamente entrare in un’altra ottica di idee.
E quell’ottica si chiama Personal Marketing.
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E per avere strategie concrete da applicare subito su te stesso, inizia leggendo il mio libro “Rubare 7 segreti di Personal Marketing a 7 politici di successo” :