Ho passato la vita a fare.
Spesso in modo disordinato, caotico, frenetico, delirante.
Ma pieno.
Ho viaggiato, ho lavorato tanto, ho cambiato professioni, mi sono licenziato.
Ho vissuto a Sydney.
Ho imparato, ho studiato, mi sono circondato di persone.
Sono stato anche tanto solo.
Ora, tu vorrai sapere cosa ho fatto “di mestiere”.
E perché mai dovresti fidarti di me.
Me io non te lo dico.
Perlomeno non te lo dico subito.
Prima voglio dirti chi sono.
Perché?
Semplice.
Perché quel che faccio
è il risultato di quel che sono.
Chi sono

Padre di Sofia (appena nata, già sa più cose di me)
Viaggiatore (da sempre)
Giocatore di basket (wannabe)
Scrittore (che tiene tutto per sé)
Videomaker per passione (con fortune alterne)
Musicista (livello falò-sulla-spiaggia)
Commediante (andrà meglio la prossima vita)
Volontario in servizio (in colpevole lenta dismissione)
Sono curioso di tantissime cose.
Conoscitore? Solo di alcune.
Appassionato? Di pochissime.
Esperto? Di Personal Marketing
(non sai cos’è? Scoprilo qui).
“OK, ora posso sapere cosa fai?”, starai pensando.
No.
Non ancora.
Prima voglio condividere con te
cosa ho imparato in 37 anni di vita.
Perché?
Semplice.
Perché quel che faccio oggi
è il risultato di quel che ho imparato ieri.
Cosa ho imparato

Nella mia famiglia ho imparato a cooperare con rispetto.
Alle elementari ho imparato che essere “il primo della classe” dà un sacco di soddisfazioni, ma anche responsabilità.
Con la pallacanestro ho imparato che essere secondi va bene lo stesso.
Al liceo classico ho imparato che anche terzi, quarti, o ultimi, tutto sommato, va bene:
raggiungere i risultati che pensavi impossibili, quello sì ha valore.
All’università ho imparato la frustrazione del sentirsi persi e confusi.
E ho imparato anche come si supera.
Nel servizio volontario ho imparato a mettere me stesso all’ultimo posto, quando in gioco c’è un bene comune.
Nei mille viaggi zaino-in-spalla ho imparato che i tesori del mondo sono la Via Maestra.
Nel lavoro ho imparato che dove finisce la curiosità, lì muori.
Nel condurre progetti ambiziosi ho imparato che persino l’istinto e la creatività, che si crede nascano dalla pancia, dipendono in realtà dall’esperienza e dalla competenza.
Dalla vita in Australia ho imparato come si costruisce un sogno da zero.
E ho imparato anche un po’ di inglese, goddamnit.
“Va bene, ora posso sapere cosa diavolo fai?”.
Quasi.
Ancora un po’ di pazienza.
Prima voglio raccontarti cosa ho fatto ieri.
Perché?
Semplice.
Perché quel che faccio oggi
è il risultato di quel che ho fatto ieri.
Cosa ho fatto ieri

Ho iniziato dove molti vogliono finire: in televisione.
Avevo molti capelli e una faccia da schiaffi.
Mi proposero di lanciarmi, e senza pensarci, lo feci.
Il mio maestro fu Brando Giordani, uno dei padri fondatori della TV italiana.
Quello che ha inventato Raffaella Carrà, per dirne una.
Mi prese sotto l’ala protettiva e mi insegnò tutto quel che c’è da sapere sulla comunicazione televisiva:
come si parla, cosa si deve dire, come si cattura l’attenzione.
Iniziai davanti alla telecamera, in un talk show che andava in diretta tutti i giorni.
Poi passai dietro la telecamera, in redazione, membro del team di autori.
Bellissimo.
Ho vissuto l’adrenalina della diretta, gli imprevisti dell’ultimo secondo, la gioia dello scoop.

Mi laureai, e fu il momento per cambiare completamente rotta.
Entrai in una grande multinazionale francese, Thales Group – praticamente la Finmeccanica d’oltralpe:
business nell’Aerospazio, nella Difesa, nella Sicurezza, nei Trasporti.
70mila dipendenti, sedi in 56 paesi nel mondo: un gigante.
Ancora una volta la Comunicazione era il mio pane quotidiano.
Stavolta però non si trattava più di parlare a telespettatori,
ma a testate giornalistiche, grandi aziende, Pubblica Amministrazione, Clienti importanti in tutto il mondo, paesi arabi in primis.
A un certo punto la mia avventura in Thales cambiò pelle.

Il Direttore HR, Fabrizio, mi chiese di lanciarmi in un percorso nuovo, e lavorare per il suo team.
Adoro le sfide, e quello per me sarebbe stato un campo del tutto nuovo:
responsabile del Talent Acquisition e dello Sviluppo professionale di tutti i dipendenti italiani, sparsi in 5 città diverse da nord a sud dello stivale, circa 600 persone in totale.
Pur con un carattere complicato, lavorare con Fabrizio mi ha insegnato molto:
che quando si ha la responsabilità di così tante persone, a volte è necessario compiere scelte anche impopolari;
che più un’organizzazione è grande, più è importante avere processi solidi;
che una minuscola azione può avere effetti deflagranti (the butterfly effect!), nel male e anche nel bene.
Nel frattempo, la mia sete di avventura faceva sentire i morsi.
Di comune accordo con Fabrizio, una volta chiusi i progetti più importanti, lasciai l’azienda e mi involai per l’Australia, direzione Sydney.

Non avevo nulla, se non uno zaino, un trolley e l’indirizzo di una ragazza che mi avrebbe ospitato le prime due notti.
Fra tantissimi sacrifici (quando avrai voglia, te li racconterò!),
nel giro di breve riuscii ad entrare in una grande realtà italiana: Pirelli.
Con la responsabilità del Trade & Consumer Marketing per l’Australia e per la Nuova Zelanda.
Qui fu Alessio a insegnarmi tantissimo.
Alessio governava il Marketing di tutta l’azienda.
Mi ha insegnato il valore dei numeri;
mi ha trasmesso la bellezza di farli girare armonicamente;
mi ha fatto provare la “pressione del fine mese”.
Quando decisi di tornare in Europa,
sapevo che avevo raccolto tantissimo.
Ero arrivato dall’altra parte del mondo senza nulla,
me ne andavo con la vita in mano.
Cosa faccio oggi

OK, adesso sì.
Adesso ti racconto cosa combino oggi.
Da 6 anni mi sono specializzato come:
Coach di Personal Marketing per professionisti (non sai cos’è? Te lo spiego qui);
Formatore e Consulente per grandi organizzazioni Premium;
Speaker e presentatore di eventi.

Il 15% del mio tempo lo dedico a singoli professionisti.
Con queste attività mi focalizzo principalmente sul Personal Marketing:
in sostanza, aiuto le persone a dotarsi degli strumenti per farsi scegliere fra tanti competitor.
Si rivolgono a me imprenditori, startupper, professionisti, manager, studenti.
Per ciascuno faccio in modo di ritagliare un percorso differente.
Breve, intenso, personalizzato.
Vuoi saperne di più? Scoprilo qui.

Il 75% del mio tempo lo dedico a multinazionali del mondo Premium.
In questa attività, il mio lavoro passa attraverso il team straordinario di Dynamos – Evolution Management.
Dynamos ha 25 anni di storia, e sono orgoglioso di scriverne un pezzettino.
Insieme a decine di professionisti, con background e storie differenti, che convergono in questa avventura.
In particolare,
- Il padre fondatore Stefano Casadio – imprenditore illuminato;
- Gianrico Mammetti – coach passionale;
- Daniele Di Ianni – esperto di Innovation management.
Insieme, aiutiamo le grandi organizzazioni nella difficile missione di evolvere in un mercato così complesso .
Attraverso lo sviluppo dei processi di gruppo, e l’affinamento delle abilità delle singole persone che operano sul campo.
Con loro, seguo personalmente grandi brand come BMW, MINI, FCA, Opel, Ford, Ducati, ENG Engineering, Royal Canin, ENI, eBay, per citarne alcuni.

Il 5% del mio tempo lo dedico a produrre contenuti video e articoli, da condividere attraverso il web.
In particolare, da un anno e mezzo circa, curo una pagina Facebook che porta il mio nome, grazie alla quale ho iniziato a costruire una community di persone dalle quali imparo tantissimo a mia volta.
Da poche settimane c’è anche un canale Youtube.
Iscriviti a entrambi!

L’ultimo 5% del mio tempo lo dedico a studiare.
Si può svolgere una professione come la mia solo a patto che quotidianamente si studi con la stessa curiosità del primo giorno.
Per questo, da diversi anni ho assunto l’abitudine di dedicare da 1 a 2 ore al giorno, tutti i giorni, all’approfondimento di temi che interessano la mia professione, attraverso webinar, corsi, video-corsi, seminari, libri.

Ok.
Ora sai chi sono, cosa ho imparato, chi mi ha insegnato, cosa ho fatto ieri e cosa faccio oggi.
Ti resta da scoprire una cosa soltanto: come lo faccio.
Inizio io a darti io qualche suggerimento per scoprirlo.
Clicca su questi video, valgono i 2 minuti della tua attenzione 😉
Se sei arrivato fin qui, vuol dire che abbiamo diversi punti in comune.
Vale la pena valorizzarli no?
Per proseguire questa relazione che è appena iniziata, ecco come possiamo fare:
- Mia pagina Facebook
- Mio profilo LinkedIn
- Mio canale Youtube
- Mio contatto Skype: alessandro.principali
- Mio indirizzo email: alessandro@alessandroprincipali.com
E ovviamente…
Possiamo anche incontrarci di persona.
Per me è più facile a Roma o Milano, ma sono abituato a girare come una trottola.
Ti do un ultimo consiglio: iscriviti alla mia community online.
Insieme a tantissimi professionisti come te imparerai a valorizzare e vendere il prodotto migliore che hai per le mani: te stesso.
Riceverai subito GRATIS contenuti speciali, video, le ultime news e l’accesso al nostro gruppo chiuso su Facebook.
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Ci vediamo dentro!
Abrazos,
Alessandro
