Perché quello che vivi oggi è solo il trailer del futuro - Alessandro Principali

Perché quello che vivi oggi è solo il trailer del futuro

 
Il periodo che stiamo vivendo è surreale.
 
Su questo non c’è dubbio.
 
Ma ci sta regalando anche degli input preziosi.
 
[e sì, anche alcuni meme meravigliosi sui social che mai come oggi fioriscono come rose in primavera].
 
Soprattutto, se apriamo gli occhi un pochino, ci rendiamo conto di quanto quello che stiamo vivendo sia un affresco di quello che sarà lo scenario professionale in un futuro non molto remoto.
 

È come vedere il trailer del film.

 
Stiamo vedendo le scene migliori, montate veloci e con soundtrack avvolgente, il tutto con quel ritmo sincopato di chi vuole svelarti molto ma non tutto.
 
È in base a queste scene che decideremo se e come andarci a godere lo spettacolo completo.
 
Vediamo quali sono alcune di queste scene migliori.
 

1) L’elemento che salta maggiormente agli occhi delle masse è sicuramente il lavoro da casa.

 
Molti lo hanno tradotto con smart-working, ma è una definizione perlomeno parziale, se non proprio errata.
 
“Lavoro in pigiama dal divano” non ha nulla a che vedere infatti con lo smart-working.
 
Smart working vuol dire lavorare in modo intelligente.
 
Significa “flessibilità e autonomia” nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.
 
Ovvero, la messa in piedi di processi lavorativi in cui l’azienda non sta a controllare quante ore produci e in che fasce della giornata, ma piuttosto ti affida dei risultati da portare a casa.
 
Comunque, senza addentrarci nella definizione di smart-working, intanto prendiamo come buono il semplice “lavoro da casa”.
 
Il rischio contagio ha effettivamente obbligato ogni tipo di azienda a confrontarsi con la necessità di reperire strumenti di lavoro in grado di portare avanti l’attività senza incontrarsi fisicamente.
 
Bum. Una rivoluzione vera.
 

Ci sono 3 tipi di aziende al riguardo:

 
A. Quelle che sono abituate a sempre a gestire attività da remoto, e anzi ne hanno fatto un elemento persino di attrazione di talenti
 
B. Quelle che fondano la propria esistenza sulla presenza fisica, ma che all’occorrenza hanno già sperimentato qualche strumento di lavoro a distanza, fra qualche sorriso divertito e qualche broncio seccato
 
C. Quelle che non si sono mai poste il problema
 
Quelle della categoria C stanno soffrendo assai.
 
Ci si stanno buttando adesso, ma non è facile.
 
Già, perché il punto non è solo trovare gli strumenti per parlarsi (o anche guardarsi) a distanza.
 
Ce ne sono a decine, c’è solo l‘imbarazzo della scelta, e sono intuitive, facili e spesso gratuite.
 
Il punto è essere abituati a una forma mentis individuale e a dei processi collettivi che prevedano di lavorare senza il vincolo del siamo-tutti-qui-dalle-ore-alle-ore.
 
Le aziende della categoria di mezzo mai come adesso stanno benedicendo l’aver fatto esperienza in passato di modalità lavorative più snelle.
Quell’esercizio passato, oggi si sta rivelando utile e prezioso.
 
Quelle della categoria A, beh, oggi hanno la possibilità, se sono furbi, di prendere il largo.
 

2) La dico brutta e brutale.

 
Finita l’emergenza, quando il pericolo di contagio sarà rientrato e la vita tornata a una semi-normalità, ecco allora sarà quello il momento in cui prepararci al peggio.
L’Italia uscirà distrutta economicamente.
 
In condizioni normali, ogni anno chiudono migliaia di imprese – micro, piccole e medie -.
Il blocco totale che stiamo vivendo spazzerà via un numero abnorme di professionisti e piccoli imprenditori, che a loro volta lasceranno a casa non so quanti lavoratori.
 
Anche in questo, il virus non ha fatto altro che accelerare un processo che era già in atto: le opportunità lavorative saranno sempre meno, e sarebbe andata comunque così.
 
Lo vado ripetendo da tempo: il lavoro per tutti non c’è, la domanda supera di anni luce l’offerta.
Ne avevo parlato più approfonditamente qui:
 
 
Perché la maggior parte delle mansioni (sì, non solo manuali, anche cognitive!)possono essere svolte da macchine, software, robot e intelligenze artificiali.
 
E perché le stesse competenze che hai tu, le ha anche un tuo competitor dall’altra parte del mondo, in qualche paese emergente, e che in virtù del cambio iper-favorevole può farsi pagare un decimo di quanto ti fai pagare tu, lavorando da remoto (vedi punto sopra…).
 
Anche questo tema puoi approfondirlo qui:
 
 

3) A vincere sul mercato saranno sempre più quelli che svilupperanno una mentalità imprenditoriale.

Bada bene, ho parlato di mentalità.

Non sto dicendo che domani saranno tutti imprenditori o professionisti.
La mentalità è l’approccio con cui si affronta il proprio lavoro.
 
Come ho già spiegato in questo articolo di qualche tempo fa (https://alessandroprincipali.com/lavoro-tutto-parte-da-qui/), anche un imprenditore o libero professionista può avere una mentalità da dipendente, così come un dipendente può avere una mentalità imprenditoriale.
 
Il perché è semplice: se da un lato cresce il numero di competitor e dall’altro diminuisce il numero delle opportunità, va da sé che solo chi decide di costruire se stesso come una vera e propria azienda ha qualche chance di farsi conoscere, riconoscere e scegliere.
 
Insomma, sempre più galli e un pollaio sempre più stretto: va da sé che diventa fondamentale diventare il gallo Alpha prima possibile, altrimenti verrà prima o poi qualcuno a tirarti il collo e ad esporre il tuo corpo alla sagra del gallo in umido.
 
Insomma, nel futuro ci aspetta:
 
  • sempre più concorrenza
  • sempre più necessità di lavorare come imprenditori di noi stessi
  • il dover/poter organizzarci il lavoro in modo flessibile e autonomo, purché portino a casa dei risultati
 
L’emergenza Covid19 ha datao un’accelerata improvvisa a un processo che sarebbe comunque avvenuto.
 
E come tutti i cambiamenti, o li subisci e annaspi, o reagisci e tenti di restare in piedi, o li anticipi e provi a cavalcarli.
 

Cosa hai fatto finora per prepararti?

 
Sei ancora in tempo per provare a reagire se non addirittura ad anticipare.
 

Cos’ha intenzione di fare?

Entra nel mio gruppo chiuso #Officina2030, dove ci confrontiamo per costruire insieme i professionisti di domani:

https://alessandroprincipali.com/accedialgruppo

E per avere strategie concrete da applicare subito su te stesso, inizia leggendo il mio libro “Rubare 7 segreti di Personal Marketing a 7 politici di successo” : 

http://bit.ly/7segretidipersonalmarketing

X