Valutare i propri traguardi: un modo diverso

😩Ci sono giorni in cui ti viene da pensare che gli obiettivi che ti sei posto sono irraggiungibili.

Pensi che altri stanno facendo molto più di te, o molto meglio di te, o molto più in fretta di te.

Mi sbaglio

Ti racconto la prospettiva che ho assunto da tempo.
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Ammettiamo per un attimo che gli obiettivi che ti eri posto fossero effettivamente ben definiti.
Ammettiamo che avessero tutti dei contorni molto chiari e incontrovertibili, e che fossero specificati come si deve.

Ammettiamo anche che nel formularli ti sia ricordato anche di dare loro una dimensione misurabile, un parametro che ti permetta alla fine di capire quanto tu sia oggettivsmente vicino o distante dall’obiettivo.

Ammettiamo poi che gli obiettivi fossero sufficientemente ambiziosi da fornirti quella giusta dose di carica necessaria per lavorarci sopra, perchè senza quella benzina si va poco lontano.

Ma ammettiamo pure che fossero sufficientemente realistici da poterli effettivamente raggiungere con le tue mani.

Ammettiamo ancora che nel fissarti quegli obiettivi tu sia stato attento a definire in quali tempi avresti voluto portarli a casa, scandendo scadenze e tempi precisi.

Ammettiamo.

Ammettiamo che gli obiettivi fossero in qualche modo anche “ecologici”, cioè che per raggiungerli tu non abbia rischiato di compromettere irrimediabilmente qualcos’altro di importante.

Ammettiamo infine che rappresentassero realmente qualcosa di importante per la tua vita.

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Ammesso tutto questo – ma sono pressoché sicuro che ti stai già sentendo in colpa -, la domanda che puoi iniziare a porti è un’altra.

Ti dico qual è la mia.

👉🏼OK, rispetto all’obiettivo sono ancora distante.
Ma rispetto a come ero partito, dove sono?”.

Vedi, ci sono sempre due modi per valutare le nostre performance:

⚡️rispetto all’obiettivo
⚡️rispetto al punto di partenza

É come scegliere se vedere la strada che manca oppure la strada che si è fatta già.

Vedere la strada che manca é un ottimo incentivo a lavorare, e a coprire la distanza.
Ma il rischio è che porti malessere e frustrazione.

Vedere la strada già fatta invece puó diventare un carburante ancora più esplosivo.

Vi faccio un esempio personale.

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All’inizio del 2019 mi sono posto degli obiettivi per il nuovo anno, piuttosto ambiziosi.

Ora ascolta: so giá oggi che non li raggiungerò.

La nascita di mia figlia, unitamente ad altri eventi minori ma comunque imprevisti a inizio anno, han fatto sì che io abbia dovuto rivedere alcune cose.
Inizialmente l’ho vissuto male, con un senso di incompletezza rispetto a quanto pianificato.

Però guardo a quello che si è realizzato in questi mesi, e che a dicembre 2018 semplicemente non esisteva:

– è nato e cresciuto il mio gruppo Facebook pieno di gente fantastica (puoi accedere da qui)
– ho finalmente sistemato il mio sito web che languiva da troppo tempo
– ho pubblicato un libro che sta raccogliendo recensioni lusinghiere (a proposito, puoi leggerle qui e accaparrarti il libro subito)

…solo per citare le prime cose che mi saltano agli occhi.

La prospettiva in questo modo cambia di molto.

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E tu? Ti fermi mai a riflettere e fissare quante cose hai realizzato nell’ultimo periodo, e che prima semplicemente non c’erano?

Scriviamocele nei commenti, sono molto curioso di conoscerle!

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